sabato 24 maggio 2014

DOCUMENTARIO sui Moso / Dove il femminicidio non esiste e la parola stessa è intraducibile


Nu Guo. Nel Nome della Madre
A Milano, documentario di Francesca Rosati Freeman e Pio D’Emilia su una comunità matriarcale della Cina
di Iole Natoli


Il film è stato realizzato dalla Dharma Productions (Tokyo). A Milano sarà al cinema Palestrina (Via Palestrina 7) mercoledì 28 Maggio e mercoledì 4 giugno, alle ore 17:00, 18:30, 19:45 e 21:00.

martedì 20 maggio 2014

Il TEATRO di Emma Dante / Nel regno della luce e delle ombre vivono LE SORELLE MACALUSO


Andato in scena dal 6 al 18 Maggio 2014 al Piccolo Teatro Grassi di Milano
Le sorelle Macaluso
Testo e regia di Emma Dante

Se la vita non cancella le ombre
di Iole Natoli
Scrive Emma Dante: «Tutto si ispira al piccolo racconto che mi fece una volta un amico. Sua nonna, nel delirio della malattia, una notte chiamò la figlia urlando. La figlia corse al suo letto e la madre le chiese: «in definitiva io sugnu viva o morta?» La figlia rispose: «viva! Sei viva mamma!» E la madre beffarda: «see viva! Avi ca sugnu morta e ‘un mi dicìti niente p’un fàrimi scantàri» (sììì viva... Io sono morta da un pezzo e voi non me lo dite per non spaventarmi)».
Una scheggia di vita vissuta intorno a cui la regista ha costruito una storia non soltanto movimentata - come sono sempre le sue - ma intessuta di trasmigrazioni continue tra il mondo dei vivi e quello dei morti, dove il limite spesso si perde e l’acme poetico sboccia nella scena finale, con una sorella che indossa un aereo tutù - sogno dell’intera sua vita - per consegnarsi, al contrario, alla morte.
Qualche perplessità suscita la definizione con cui viene presentata la trama, perché una “storia matriarcale” a dire il vero questa pièce non è. Non basta la presenza di sette sorelle conviventi e di una madre morta da anni ma presente nella memoria familiare, per affibbiare tale etichetta a quel nucleo. Non si ha a che fare con una vera struttura matriarcale, nella quale sono presenti diverse generazioni di donne mentre la paternità è assente. Qui, come in una qualsiasi famiglia nucleare, c’è un padre che dovrebbe, anzi avrebbe dovuto, esercitare un controllo sulle figlie e che ha gestito la sua funzione paterna in modo interamente marginale, sia perché, abbrutito da un infimo lavoro massacrante, non ha avuto molto tempo da dedicare al suo piccolo esercito femminile, sia perché è rimasto sempre legato al fantasma della moglie morta e adorata. E infatti, non soltanto una delle figlie trasferisce su di lui la propria colpa di aver determinato la morte di una sorella, ma egli stesso l’avverte come tale.
Quel che colpisce è l’orizzontalità permanente, il vissuto corale delle sorelle fatto di condivisione totale di sogni, ricordi, illusioni, gioie, asti, colpe; un magma in cui nessun crimine ha sanzione ma diventa una tessera di memoria, che converge nel puzzle collettivo e tiene ancorati alla vita i propri morti.
 Con Serena Barone, Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna, Italia Carroccio, Davide Celona, Marcella Colaianni, Alessandra Fazzino, Daniela Macaluso, Leonarda Saffi e Stephanie Taillandier.
Luci Cristian Zucaro; armature Gaetano Lo Monaco Celano; organizzazione Daniela Gusmano
Produzione Teatro Stabile di Napoli, Théâtre National - Bruxelles, Festival d'Avignon, Folkteatern - Göteborg in collaborazione con Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale 

Milano, 20 Maggio 2014
­© Iole Natoli