Il luogo è imprecisato ma non conta. All’esterno c’è una qualche città, ma il posto chiuso e quasi claustrofobico in cui il dramma si svolge è un ufficio, o forse lo spazio di raccolta dei rifiuti, o le due cose insieme, se Ray non è il manager che Una supponeva che fosse, dopo averlo riconosciuto in fotografia, ma soltanto il custode dell’edificio. La ragazza oltrepassa la porta d’ingresso che conduce per una scala metallica al locale, con l’intento di ritrovare un fantasma. In carne e ossa, però, vuole incotrarlo, in una carne invecchiata di quindici anni, cosa che in un soggetto sessantenne ha, o almeno dovrebbe avere, un certo peso. |