venerdì 13 maggio 2011

MUSICA JAZZ / Industrial Jazz Group

                                                                                                                       

                                                                                                                       
                                  AL TEATRO MANZONI DI MILANO
6 Marzo 2011
Unica data italiana

   Sassofoni: Cory Wright, Evan Francis, Brian Walsh
 Mary-Sue Tobin, Damon Zick
            Tromba: Josh Aguiar, Kris Tiner, Dan Rosenboom
                                                           Trombone: Mike Richardson
Voce:
Jill Knapp, Tany Ling
Contrabbasso:
Damian Erskine
 
Batteria:
Dan Schnelle
                                                                 Pianoforte: Andrew Durkin
                                                                                                                       


La Band onnivora dell’Industrial Jazz Group
Un party musicale d’avanguardia a Milano, in prima europea
di Iole Natoli

In principio fu il Gioco e dopo il Jazz. La dimensione ludica è primaria, è lì presente dalla notte dei tempi, non però arcaici per i musicisti del gruppo, data l’età di tutti i componenti.
Il gioco è sempre movimento inesausto, è assumere materiali sonori e visuali ponendoli a confronto l’un con l’altro per cogliere somiglianze, dissonanze, salti e scontri che da queste interazioni si generano.
Qui l’esito della teatralizzazione è spumeggiante. Al di là dell’impeccabilità strumentale, che non distingue questo gruppo soltanto, la cifra che lo connota è l’ironia. Tutte le forme di jazz vi convivono, si susseguono, si misurano, s’incastrano, si fronteggiano pronte allo sberleffo, grazie ad esecuzioni innovative, che nuotano dentro un magma umoristico, in cui ogni apporto è voce strumentale. Lo straniamento destrutturante è la regola.



Ritroviamo Raymond Scott, Sun Ra, Thelonious Monk, Charlie Mingus, Ray Charles, Frank Zappa; cogliamo riferimenti a Celia Cruz, omaggi smaliziati al doo wop, al funk, al dada, al bop, al gospel e al reggae, incursioni nelle rarefazioni del minimalismo e riprese del contrappunto barocco.
Alla radice dell’atteggiamento onnivoro c’è il clima multiculturale di Los Angeles, l’irruente vitalità di ciascuno, la specifica cifra stilistica di Andrew Durkin, collante indiscusso della band e  compositore dai numerosi interessi. Autore di colonne sonore di corti, di un’opera rock a tutt’oggi non rappresentata e arrangiatore di musica altrui, Durkin collabora con l’Institute for Multimedia Literacy della University of South California e cura in atto la trascrizione della partitura di Arnold Schönberg Verklärte Nacht, per il Progetto Gutenberg (PG).
Il concerto è stato il terz’ultimo della serie Aperitivo in concerto, che, in programmazione annuale al Teatro Manzoni di Milano, dopo la presenza danese di Pierre Dørge e Della New Jungle Orchestra prevista per domenica 13, chiuderà per quest’anno i battenti domenica 27, con Wadada Leo Smith e il gruppo Organic.

Milano, 7 Marzo 2011
© Iole Natoli
www.kultbazar.com/musica

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