I favolosi ingredienti culinari di Tom Ossobuco e Signora
di Iole Natoli
In un quartiere di un paese o città, è stata aperta una nuova bottega dal
nome “Il Paradiso della salsiccia”. I titolari sono Tom Ossobuco e la moglie,
due tipi fisicamente ben diversi: grassoccio e piccolo di statura lui, alta e
magrissima invece la consorte.
Gli abitanti sono davvero stupiti: che sventatezza aprire un esercizio in
un locale posto in via dei Cipressi,
contrassegnato dal numero 17! A
sentir loro, tutti quelli che lo hanno fatto in passato hanno richiamato su
di sé e anche sugli altri ogni forma di stregoneria e di sfortuna.
Malgrado un tale atteggiamento superstizioso, tanto sciocco da attribuire
poteri malefici al nome o al numero di un indirizzo civico, sempre più gente frequenta
il nuovo negozio, grazie alla stupefacente bontà di salsicce, di bistecche e spiedini,
nonché degli svariati stuzzichini, preparati dai signori Ossobuco.
Dove va adesso la clientela del macellaio, come mai la bottega resta
vuota? Tutti corrono da Tom Ossobuco, trascurando gli antichi fornitori. Al
Scannabuoi è divorato dall’invidia: ma che faranno di speciale quei due per
ottenere cibi così buoni? Praticheranno una qualche magia?
L’invidia, lo si sa, è una brutta bestia; unita alla superstizione e ai
pettegolezzi riesce a procurare molti guai. E se ne accorgono i coniugi
Ossobuco, quando i clienti smettono improvvisamente di arrivare.
Finché una notte non accade qualcosa, che svela agli abitanti sospettosi
ogni semplice e innocuo segreto, che possiedono i signori Ossobuco…
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