Biblioteca musicale per ragazzi
Steven Isserlis
PERCHÉ CIAJKOVSKIJ
SI NASCOSE SOTTO IL DIVANO
e
molte altre storie
sulla
vita dei grandi compositori
Collana Curci
Young
Pagine 336
€ 13,90
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di
Iole Natoli
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Dopo Bach, Mozart, Beethoven, Schumann, Brahms, Stravinskij, il
musicista e scrittore Steven Isserlis
ci propone un altro sestetto di celebri compositori di musica classica da
proporre alla curiosità dei ragazzi. Ecco dunque sbucare dal suo cappello
magico Georg Friederich
Händel, Franz Joseph Haydn, Franz Peter Schubert, Antonin Dvoràk e Gabriel
Fauré, oltre all’enigmatico russo che da il titolo al libro, Pyotr
Ilych Ciajkovskij e il suo
nascondiglio improvvisato.
Il primo
autore in cui ci imbattiamo è Georg
Friederich Händel (1685-1759), ragazzino parecchio deciso, visto che nell’infanzia gli
toccò suonare di nascosto in soffitta un clavicembalo procuratosi
all’insaputa della sua famiglia, inseguire a piedi la carrozza paterna per
andare col genitore sino a corte, farsi notare per un’esecuzione all’organo dalle
nobili orecchie del duca e ottenere tramite l’intercessione di questi d’esser
seguito da un maestro di musica.
La sua
fortuna giunse con George, elettore di
Hannover, che gli offrì un posto a corte di tipo abbastanza singolare,
dato che Händel fu lasciato libero di viaggiare a suo piacimento a patto che
legasse pubblicamente il suo nome all’elettore, dichiarandosi sempre al suo
servizio. Questo consentì al musicista non solo di raggiungere altri Paesi ma
di avere più tempo per comporre. A dargli filo da torcere ci pensavano certe
volte le cantanti che spesso litigavano tra loro. Una ebbe perfino l’ardire
di criticare un’aria del maestro che non aveva messo abbastanza in evidenza
le sue specifiche qualità canore. Pare che Händel l’abbia afferrata per la
vita minacciandola di farla volare giù da una finestra…
Franz Joseph Haydn (1732-1809) era un austriaco amante
dei bambini. Era noto come “Papà Haydn”, benché non fossero stati i piccoli a
“battezzarlo” così, ma gli stessi musicisti con i quali si trovò a lavorare.
Nacque
in una famiglia poco abbiente che intendeva avviarlo al sacerdozio. A cinque
anni lasciò i suoi per frequentare una scuola ad Haiburg. Fu la prima
esperienza molto dura, segnata da povertà estrema e da disagi. A Vienna non
gli andò affatto meglio. Per vivere dovette arrangiarsi a dar concerti in
casa di signori benestanti, finché un giorno non incontrò un cantante che lo
prese in simpatia e si offrì di ospitarlo a casa sua durante l’assenza
temporanea di una delle sue figlie. Da lì si trasferì in una soffitta gelida
e piovosa, dove restava a lavorare alle sue composizioni di notte, perché di
giorno gli toccava sbarcare il lunario in vari modi.
Assunto
infine dalla famiglia Esterházy, trascorse anni nei castelli dei principi
dedicandosi unicamente a comporre, in una serenità però offuscata dagli
scarsi mezzi economici. Non solamente la paga era esigua, ma per contratto non
poteva nemmeno vantare diritti d’autore sulle proprie composizioni. Alla
morte del principe Nicolaus I qualcosa cambiò nella vita di Haydn. L’erede,
Anton, era poco interessato alla sua musica e ciò dette al compositore la
possibilità di muoversi e di fissare altrove i suoi soggiorni. Anche per lui
si aprirono con onore le porte dell’Inghilterra. Ciononostante, nel 1975
tornò in Austria e fu a Vienna che scrisse due delle sue opere più belle: La
creazione e Le stagioni.
Anche
per Haydn, Isserlis non manca di raccontare alcuni aneddoti curiosi. Tra
questi la mania di annotare con incredibile minuzia il costo londinese delle
cose, fossero polli, tacchini, allodole, anatre spennate, la toga di cui
dovette munirsi per ricevere la laurea honoris causa o il biglietto
per raggiungere Oxford.
Franz Peter Schubert (1797-1828) era un tipo piccolo e
buffo soprannominato “Schwammerl”, ovvero “tombolino”, “fungo”, “spugna”, per
via del corpo dalle mani e dai piedi piccini e della testa piuttosto grossa e
ricciuta. Riusciva simpatico a tutti e per molto tempo, non disponendo
neanche lui di denaro, vagabondò da una casa ad un’altra componendo ovunque
si trovasse e chiunque fosse l’amico disposto a ospitarlo.
Venne al
mondo in una famiglia prolifica: 14 figli in 16 anni per la povera madre non
furono certo uno scherzo! Il padre era direttore di una scuola che si trovava
nello stesso edificio in cui, al piano superiore e in un’unica stanza, gli
Schubert abitavano. Il piccolo Franz Peter a nove anni suonava pianoforte e
violino e aveva cominciato gli studi di composizione. Era molto dotato e a
undici anni vinse una borsa di studio per l’Imperial Regio Seminario una
scuola di coro che frequentò per alcuni anni, suonando anche il violino
nell’orchestra. In quegli anni ebbe a soffrire la fame, finché dopo aver
frequentato per qualche mese il collegio per maestri divenne il sesto assistente
maestro nella scuola del padre. Intanto le sue composizioni aumentavano.
Antonin Dvoràk, Gabriel Fauré e Pyotr Ilych Ciajkovskij… no, nessuna
anticipazione per questi ultimi tre compositori, tanto meno sveleremo il perché
Pyotr Ilych volle nascondersi
proprio sotto il divano. Lo apprenderete solamente da Isserlis, che, con
indicazioni musicali e con aneddoti curiosi e divertenti, vi invita a leggere
le pagine del suo libro, promettendovi - e ben a ragione - che non verrete
ghermiti dalla noia.
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Milano, 25 gennaio 2014
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© Iole Natoli
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sabato 25 gennaio 2014
Libri / PYOTR CIAJKOVSKIJ e altri cinque musicisti in un agile volumetto per ragazzi
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