Una condivisione amichevole
Piccole scaramucce quotidiane ma tanta, tanta voglia di amicizia
di Iole Natoli
Nel favoloso mondo dell’infanzia l’amore equivale all’amicizia, né può avere altri significati complessi, che sbocciano in periodi successivi. Con maggiore o minore intensità, si amano i genitori, i familiari, però i parenti ciascuno se li trova, gli amici invece no, vengono scelti.
L’amicizia è pertanto il sentimento che più prepara all’innamoramento adulto, benché sia scevro di alcune caratteristiche abitualmente collegate a quello. Se per gli adulti l’esteriorità fisica ha un peso o quanto meno accende il primo input che si tramuta dopo in interesse, per i bambini il sentimento amicale prescinde quasi sempre dall’aspetto, per fondarsi su reciprocità e simpatia. Molto più saggi i bimbi degli adulti.
Piero Postino e Marcello Metronotte è la storia di una buona conoscenza che si evolve in rapporto amicale. Piero e Marcello vivono nella stessa casa e al lettore sorge immediato il sospetto che la scelta sia stata determinata dalla perfetta complementarità oraria dei due.
Piero è un postino e il suo lavoro lo porta a uscire di casa al mattino, esattamente quando invece Marcello rientra dalla sua attività di metronotte. Quando Piero ritorna, alla sera, Marcello è pronto per andare al lavoro. Il tempo di vedersi e salutarsi, di scambiare due battute amichevoli e via! Se l’uno esce, l’altro va a dormire.
Nessun problema nemmeno per il letto, data la cronometrica alternanza. Ma un giorno un raffreddore inopportuno romperà l’equilibrio consueto: le diversità caratteriali dei due, a entrambi sino ad allora sconosciute, renderanno la convivenza un problema. Preferenze opposte su tutto, dal programma televisivo al cuscino, irritazione da tagliare a fette finché un elemento esterno, la musica, farà scoprire ignote affinità su cui fondare un’amicizia più salda. Ora Marcello e Piero sono amici e hanno piacere di trascorrere insieme del tempo, sottratto al sonno o allo svago domenicale isolato.
Benché privo di un intento manifestamente didattico, il testo di Lodovica Cima ha un sicuro valore educativo, in quanto offre un paradigma reale delle concrete difficoltà quotidiane, che spesso minano un rapporto adulto di coppia, e suggerisce, quale collante efficace, una provvidenziale condivisione strategica di comuni interessi e di tempo.
Il linguaggio usato dall’autrice è sempre perfettamente comprensibile, semplice e schietto quanto ricche e vivaci sono le belle illustrazioni di Gabriele Clima, che interpreta gustosamente i personaggi col suo tratto e i suoi colori pastosi, suggerendo con tinte forti e con sinuose posture il movimento, evocando aspre tensioni espressive, o condensando la diacronia degli eventi in retabli musivi, dalle notturne sequenze affiancate.
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