venerdì 29 aprile 2011

LIBRI - NARRATIVA / Minchia di Re






Giacomo Pilati
Minchia di Re

Editore Mursia
Pagine 200 - € 13,00
ISBN 978-88-425-4420-3




da questo libro è stato tratto
il film
Viola di Mare
diretto da Donatella Maiorca



Se la realtà accende la fantasia Il romanzo e il film
di Iole Natoli

Nella seconda metà dellOttocento, in una piccola isola della Sicilia, nasce una bimba nella famiglia fin lì senza prole di Don Nino, curatolo della cava di tufo in località Cala Tramontana, di proprietà del barone Burruto.
È una nascita fortemente drammatica, per l’enorme violenza dell’uomo che vorrebbe a ogni costo un figlio maschio. Non sarà risparmiata alla bambina la percezione del rifiuto del padre, che al contrario gliela renderà ben tangibile con una serie di vessazioni e percosse.
Malgrado ciò, o forse proprio per questo, la ragazzina, abbandonata a se stessa, cresce in modo apparentemente scevro da schemi. Si comporta come i suoi piccoli amici maschi, trascorre le sue giornate all’aperto bevendo i colori e i sapori dell’isola - a cui l’autore dedica pagine intense e il film squarci fotografici splendidi – e, dominata dalla sua sete di libertà, rientra a volte molto tardi la sera, quasi a sfidare la violenza paterna, che sanziona le sue “trasgressioni”.


La madre, macilenta e psicologiamente distrutta, totalmente sottomessa al marito, è avara di carezze con la figlia; la zia monaca Agnese, bellissima sorella della madre, è priva di ogni autonomo spessore e solo il tempo porterà alla luce i suoi segreti. Unico appoggio della piccola Pina (Angela nel film) è un’altra bimba, molto bella e tenera. Il sentimento che, una volta cresciuta, Pina svilupperà verso Sara e che sarà da questa corrisposto, non senza qualche iniziale esitazione, ha radici nei lontani giorni d’infanzia.
Di una figlia femmina Don Nino avrebbe, senz’ombra di dubbio, fatto a meno; visto che c’è, può pensare soltanto a darla in sposa a un giovanotto che egli sceglie per lei, secondo le tradizioni di quell’epoca. Ma Pina non ne ha la minima intenzione e, quando la vera ragione del rifiuto giungerà alle orecchie del padre, scatterà la punizione più dura. Segregata in un rifugio sotterraneo, vi rimane per moltissimo tempo, tenuta in vita dai pasti che le porta la zia, finché la madre non chiede aiuto al parroco: modificare il sesso dichiarato alla nascita, afferma, consentirebbe alla figlia di vivere a modo suo e al padre di non perdere la faccia e di non essere spinto ad ammazzarla. Messo alle strette da taluni ricatti, il prete accetta.
Don Nino è un uomo che i conti della convenienza sa farli. Tra una sicura condanna per omicidio, che scatterebbe se la ragazza morisse, e un insolito camuffamento del vero, tale da regalargli un figlio “maschio”, trova più utile la seconda opzione. L’intera comunità dovrà accettare. Pina/Angela è stupita e perplessa: la conoscono da sempre per femmina, come faranno ora a crederla un maschio?
«Qua tutti pensano quello che voglio io», la rimbecca prontamente suo padre. «Se domani decido di abbaiare perché sono diventato un cane, a tutti bau bau ci faccio fare».
E quei tutti devono aver abbaiato veramente e abbastanza, se, non solamente nel libro ma nel reale, la ragazza si trasforma in un maschio… e può perfino sposare la sua donna.

Milano, novembre 2009



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